Raffreddamento Adiabatico: Dry Cooler Adiabatico

Il livello avanzato del raffreddamento a secco

Ottimizzazione risorse e performance: come combinare queste due necessità? Attraverso il raffreddamento adiabatico. I dispositivi che sfruttano questo principio sono utili per temperature medie del fluido in uscita, montano un PLC di serie, possono funzionare in anche in modalità a secco in caso di necessità. Versatilità e controllo.

Esigenza: risparmio acqua, performance, medie temperature in uscita

L’acqua può garantire elevate performance nei sistemi di raffreddamento, ma spesso la sua scarsità non ne consente un utilizzo su vasta scala. In queste situazioni bisogna quindi optare per raffreddatori che ottimizzino il suo impiego.

Esistono soluzioni tecniche apposite per questa esigenza, soprattutto se non sono richieste temperature del fluido in uscita non inferiori all’aria ambiente.

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PAD-V Raffreddatori Condensatori Adiabatici

Soluzione: il raffreddamento adiabatico

Il sistema perfetto per combinare queste esigenze (ottimizzazione risorse, performance, temperature in uscita medie) è proprio il raffreddamento adiabatico.

I raffreddatori adiabatici sfruttano l’aria esterna come vettore di freddo, ma tramite un meccanismo di pre-raffreddamento solo nei periodi più caldi. In questi dispositivi, il controllo elettronico è di serie e la gestione da remoto è un plus eccellente.

Funzionamento adiabatico e a secco a seconda dei periodi

Il dry cooler adiabatico si avvantaggia di un doppio principio di funzionamento, a seconda dei periodi del giorno e dell’anno: il raffreddamento a secco, proprio di un classico dry cooler industriale, e il raffreddamento adiabatico, che dà il nome al dispositivo.

Insieme, queste due modalità operative permettono una grande ottimizzazione di risorse insieme a vantaggiose performance di raffreddamento.

  • Raffreddamento a secco: durante i periodi freddi dell’anno, l’aria esterna è convogliata direttamente sulle batterie di scambio termico (in cui circola il fluido industriale da raffreddare). Questo permette una buona performance, tramite utilizzo della semplice aria ambiente, e soprattutto senza impiego di acqua. In questo momento, il raffreddatore adiabatico si comporta come un comune raffreddatore ad aria.
  • Raffreddamento adiabatico: nei periodi caldi, l’aria esterna viene a sua volta raffreddata “adiabaticamente”, ossia tramite brevi cicli di bagnamento, prima di essere convogliata sulle batterie. Il raffreddatore adiabatico è gestito tramite un PLC, per questo l’utilizzo di risorse (acqua ed energia) e le conseguenti performance risultano ottimali.

La marcia in più: un pacco adiabatico… costruito ad arte

Quanta acqua è impiegata durante i cicli di bagnatura nei periodi caldi?

Dipende dalle impostazioni su PLC. Non solo. Gioca un suo ruolo anche il materiale di fabbricazione del pacco adiabatico: ossia la sezione che si impregna dell’acqua per pre-raffreddare l’aria e che deve, quindi, essere impermeabile e resistente alla marcescenza. E in questo senso, un ottimo materiale è il PVC floccato.

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